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LAGOLANDIA 2017 – Santa Maria

Ago
19
2017
fino al 20 Agosto 2017
Orario: Tutto il giorno
Aperitivo Bambini Cultura Fotografia Incontri Laboratori libri Musica Proiezioni

Sentieri culturali, laboratori, arti e gusto per due giorni di relax in Appennino!

Sabato 19 agosto 2017

Orario Evento
10.30 YOGA a bordo lago
con CAROLINA FANTI
10.30 Laboratorio tra i pesci (2H)
a cura della Cooperativa Madreselva
10.30 Sentiero Santuariale (3,5H)
Verso il Santuario di Bocca di Rio in compagnia di LUIGI BARTOLOMEI, dottore di ricerca del Dipartimento di Architettura – Università di Bologna
11.00 Sentiero Musicale (4H)
Accompagnamenti dal bandoneòn di CARLO MAVER verso il Rifugio Ranuzzi Segni presso l’Abetina di Castiglione dei Pepoli
14.00 Sentiero Ventoso (3,5H)
con ANTONIO PORTANOVA, direttore editoriale di WALDEN, tra ambiente e letteratura
15.00 Laboratorio creativo (2H)
a cura di MONICA CAMAGGI, protagonista dell’installazione Site-Specific realizzata per il terzo fine settimana di Lagolandia
15.30 Sentiero Ambientale 1 (2,5H)
con le guide HYDROSYNERGY lungo il torrente Brasimone per scoprire i suoi acquatici abitanti
16.00 Sentiero Turistico (3H)
con MICHELANGELO ABATANTUONO, un viaggio nel tempo tra le chiese, i palazzi e le strade di Castiglione dei Pepoli
16.30 Sentiero Fotografico (3H)
per cogliere l’istante della natura al tramonto, con SPAZIO LABO’
19.00 Presentazione del libro “La mia Francigena. Diario semiserio di un pellegrino laico”
presso OFFICINA15 a cura di ANDREA VISMARA, scrittore, camminatore e rocker dell’animo. A seguire DJset
21.30 concerto di JIMMY VILLOTTI
presso il PARCO DELLA RIMEMBRANZA, in trio tra standard jazz e sperimentazione

Domenica 20 agosto 2017

Orario Evento
10.00 Sentiero Ambientale 2 (3,5H)
con MADRESELVA alla scoperta del vivaio forestale delle Cottede
10.30 YOGA a bordo lago
con CAROLINA FANTI
10.30 Laboratorio creativo (2H)
a cura di ARNICA DESIGN tra terra, piante, grafica e interior design
11.00 Sentiero Teatrale (3,5H)
con la COMPAGNIA TEATRO DELLE ARIETTE tra terra e ricerca artistica, fatta con le mani e vissuta nel corpo
12.00 Sentiero Architettonico (3,5H)
tra archi medievali e decorazioni moresche, alla scoperta della ROCCHETTA MATTEI
14.30 Sentiero Storico (3,5H)
con MAURO FOGACCI, tra Castiglione dei Pepoli e il Monte Catarelto sulle tracce della Seconda Guerra Mondiale
15.00 Sentiero Viaggiante (3,5H)
con ANDREA VISMARA, scrittore e pellegrino laico, per un cammino come esperienza interiore
15.00 Laboratorio esperienzale
per giovani dai 2 ai 99 anni, con ALESSANDRA CUSSINI
17.00 Zucarein senza frontiere!
ricette, aneddoti e tradizione del più famoso biscotto montanaro… per concludere in dolcezza il fine settimana



#ArtOFF per Lagolandia

testo a cura di Federica Fiumelli

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Il caso delle sirene. Per Omero questo mostro di natura era un collage di donna e di uccello, e così ce le descrive nell’Odissea. Più tardi, Orazio allude alle sirene ma come innesto, ben più noto, di una donna e di un pesce. Nel Fisiologo, opera scritta nei primi secoli dell’era cristiana, la sirena ha per metà corpo muliebre e per metà corpo d’oca. Qualche secolo più tardi, all’ombra del Mille, in un altro bestiario, Liber monstruorum, la “coda” della sirena subisce un’altra metamorfosi zoologica, e torna a farsi squama, e pinna natante. Tutte chirurgie, e trapianti, fantastici, che dimostrano l’instabilità dell’immagine mentale, incerta tra il pesce e l’uccello.Giorgio Celli

Fin dall’antichità la sirena ha destato stupore e meraviglia, fantasticheria sul quale l’uomo ha costruito sogni e storie incredibili, piene di mistero e fascino. Da sempre questo essere ambiguo a metà cielo e terra, acqua ed aria, ha subito trasformazioni. Se le prime sirene divine appartenenti alla mitologia greca erano esseri a metà tra il femminile e il piumato, a partire dal Medioevo, la sirena è entrata nell’immaginario comune attraverso il folclore e la letteratura fantasy sottoforma di una seducente figura muliebre nuda per metà con lunghissimi capelli ondulati, e per l’altra metà con una coda di pesce dorata. Han Christian Andersen la rese celebre, con la sua immaginifica fiaba, pubblicata per la prima volta nel 1837: “Le sirene non hanno lacrime e per questo soffrono molto di più.”

La storia dell’arte è ricca di riferimenti visivi per la celebrazione del mito della sirena, tra i più esemplari sicuramente i Preraffaelliti come John William Waterhouse, Frederic Leighton o John Maler Collier che hanno reso la figura della sirena immortale, attraverso la pittura che da sempre ha contraddistinto lo stile preraffaellita sognante, ricca di dettagli, preziosa e seducente.

Per il terzo appuntamento di Lagolandia al Lago di Santa Maria a Castiglione dei Pepoli, l’artista Monica Camaggi, riprende una particolare atmosfera preziosa e sognante, e propone un’installazione site specific composta da sei scatti di sirene in scala uno ad uno, da scoprire singolarmente lungo gli interstizi lacustri.

L’opera dal titolo “Intermundia” riflette su molteplici aspetti: dall’interrogarsi sull’importanza e sulla forza semantica di un simbolo come la sirena nel contemporaneo, sullo scambio proficuo che appartiene all’arte e cioè quello di realtà e finzione, e sul rapporto di due metodi di rappresentazione come la pittura e la fotografia. L’artista, anche questa volta, come in altri lavori, utilizza il mezzo fotografico per certificare, rendere in qualche modo veritiero, un aspetto fantastico; anche lei come molti altri, appartiene a quel filone di artisti che si servono della fotografia per attestare come reale il sogno.

In “Intermundia” sei figure femminili di spalle si alternano adagiate a contemplare un infinito fittizio, ipotetico, poetico, messe in posa come Veneri (tra tutte torna alla mente la “Venere e Cupido (Venere Rokeby)” di Diego Velázquez, del 1648), la Camaggi riprende la ritrattistica accademica, fissa per sempre i suoi soggetti e ad un secondo passaggio di trattamento dell’immagine usa una sovrapposizione digitale, sovrapponendo appunto allo scatto primario della sirena di spalle, quello dell’acqua del lago e del cielo. Sovrapposizioni, tra l’altro care, alle prime sperimentazioni ottocentesche con pellicole vere, aventi l’intenzione di creare atmosfere pittorico-fantastiche.

In “Intermundia” l’immagine definitiva è così un ibrido di tre atmosfere parallele, di tre coniugazioni fantastiche che trovano nella loro natura d’essere la fusione con il tutto. Lo scatto in studio di posa viene fuso con quelli reali di cielo e vegetazione. Reale e fittizio nuovamente si incontrano esattamente come un anfibio coniuga le diversità, “Intermundia” lega proprio come alla Camaggi piace fare, macromondi differenti, come cielo e terra.
Il riutilizzo della ritrattistica accademica mediante le pose classiche distese sottolineano un’altra caratteristica dell’artista, ovvero quello di rendere fortemente pittorica l’immagine fotografica, sancendo così un rapporto osmotico e ambiguo tra i due mezzi di rappresentazione.

Il gioco di riflessi che viene a ricrearsi sia nell’immagine che direttamente sulla superficie del lago innesca uno scambio di doppi (s) – oggetti, perturbante, mistico, i Doppelgänger delle sirene, si riflettono negli occhi dell’osservatore, ancor prima di riflettersi sull’acqua; quelli dell’ambiente, vegetazione e superficie lacustre si fondono tra realtà e finzione, in un continuum visivo confuso, onirico.

La sirena, oltre che essere un soggetto mitico, fortemente popolare, e storicizzato, può a tutti gli effetti rientrare a pieno titolo come un’icona nel contemporaneo, per la sua componente paradossale.
Il paradosso risiede nell’impossibilità fisiologica della sirena di soddisfare il desiderio erotico sessuale che ella attiva nell’osservatore. Se per metà ella vive in un corpo di donna, e riesce a sedurre, a condurre il voyeur è anche vero che la mancanza dell’apparato genitale riproduttivo nega l’atto conclusivo.

In “Intermundia” la sirena, antica contemporanea ci da così le spalle, verso un futuro da scoprire, nel totale panteismo immersivo con l’ambiente circostante, ci invita con fascino ad osservare in silenzio, qualcosa di dimenticato, di perduto, che può essere soltanto sussurrato nella bellezza di uno sguardo e di un ascolto attento.

Le Sirene hanno un’arma ancora più terribile del canto, cioè il silenzio. Non è certamente accaduto, ma potrebbe essere che qualcuno si sia salvato dal loro canto, ma non certo dal loro silenzio.Franz Kafka

Federica Fiumelli


Lagolandia è un progetto di Articolture/Bottega Bologna, in collaborazione con Officina15.

È promosso e sostenuto dall’Unione Appennino Bolognese, per i Comuni di Camugnano, Castiglione dei Pepoli, San Benedetto Val di Sambro e Castel di Casio, con il contributo di Ascom – Città Metropolitana di Bologna, Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale, BCC Felsinea.

È realizzato in collaborazione con Centro Ricerche ENEA Brasimone e Bologna Welcome, insieme alla Strada dei Vini e dei Sapori dell’Appennino Bolognese.

Dove

Lago Santa Maria
Via Santa Maria
Castiglione dei Pepoli
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